Casa do Menor e AIPEC a Cheese 2025 per la Palestina
Ieri 22 settembre 2025, i rappresentanti di Casa do Menor e di AIPEC hanno aderito allo sciopero generale per Gaza… a modo nostro!
Casa do Menor e AIPEC a Cheese 2025 per la Palestina
Ieri 22 settembre 2025, i rappresentanti di Casa do Menor e di AIPEC hanno aderito allo sciopero generale per Gaza… a modo nostro!

Non siamo andati in ufficio, ma siamo andati a Bra, a Casa Slow Food, in occasione di Cheese 2025, per intervenire al panel “Il cibo come ponte tra culture: datteri, miele, olio” e parlare proprio di Palestina: il cibo come strumento di pace, ma anche come arma di guerra, usata per affamare la popolazione e privarla di ogni speranza. Perché senza terra, non c’è speranza: quando si annienta la biodiversità di una terra e la capacità di un popolo di produrre alimenti, non si distrugge solo il presente, ma anche il futuro, come ha ricordato anche Carlo Petrini nel corso dell’inaugurazione della manifestazione.
Nell’ambito del gemellaggio tra il Comune di Bra e la Città di Betlemme, sono stati presentati i progetti dei vini dei Salesiani di Cremisan e della Scuola Juzoor in Cisgiordania. Il progetto dei vini dei Salesiani del Monastero di Cremisan (25 ettari e 250.000 bottiglie), che si trova esattamente a cavallo del muro israeliano, lungo il confine della Cisgiordania, è nato per sostenere le opere salesiane locali: scuole, centri giovanili e un centro culturale.
Scuola Juzoor è il nome del secondo progetto raccontato a Cheese. L’obiettivo è la costruzione di una scuola primaria nel villaggio di Khallet Taha, a sud di Hebron, la ristrutturazione di quattro istituti in Cisgiordania e il supporto psicosociale a studenti e insegnanti.
Presente anche Luigi Bisceglia, dell’Università di Betlemme, per presentare il progetto Akli Baladi (“Mangia Locale”), – Politiche alimentari locali per le città italiane e palestinesi” finanziato da AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo) con Capofila il Comune di Torino. Il progetto nasce per valorizzare le filiere tradizionali del dattero, del miele e dell’olio come strumenti di sviluppo locale e dialogo interculturale.
In questa cornice, abbiamo avuto occasione di presentare il nostro progetto di commercio solidale di prodotti artigianali palestinesi in legno d’ulivo; durante l’incontro infatti particolare attenzione è stata dedicata allo sradicamento degli ulivi ad opera dei bulldozer israeliani e le aggressioni ai contadini da parte dei coloni durante il periodo della raccolta degli ulivi. Da qui la necessità di proteggere la tradizione secolare dell’intaglio nel legno d’ulivo, tramite il sostegno diretto agli artigiani palestinesi. Casa do Menor e AIPEC promuovono una campagna di Natale per l’acquisto solidale dei manufatti, allo scopo di creare una rete di distribuzione in Italia e dare un nuovo sbocco di mercato a chi si è visto privare di ogni occasione di commercio, nel momento in cui si sono fermati i flussi turistici e di pellegrini in Terra Santa.
Per contribuire con un gesto concreto, vai al link e acquista i prodotti:
https://casadomenor.payrexx.com/pay?cid=a08c60bf
Durante la mattinata si sono susseguiti numerosi interventi, tra cui ricordiamo:
– Marina Isu della Scuola di Pace di Bra, con l’ambizione di voler costruire una scuola di pace laddove si distrugge;
– i rappresentanti di FELCOS, soggetto implementatore del progetto Land, nato per promuovere una gestione consapevole e circolare delle risorse naturali e valorizzare produzioni tradizionali come il miele;
– il prof. Egidio Dansero (UNITO), esperto di politiche locali del cibo, che ha sottolineato la necessità di un approccio sistemico che coordini e valorizzi le singole iniziative;
– la chef e scrittrice palestinese Fidaa Abuhamdiya (Cuoca dell’Alleanza Slow Food) che ha curato una degustazione per promuovere l’incontro di sapori e saperi tra le due sponde del Mediterraneo.
Domenica 21 settembre, infine, abbiamo partecipato alla diciannovesima edizione della “Carovana per la Pace”, promossa dalla Diocesi di Cuneo e Fossano e partecipata da associazioni, cooperative e istituzioni del territorio, in un abbraccio simbolico. Appuntamento fisso del pacifismo cuneese, l’edizione 2025 è stata particolarmente significativa perché inserita nel fitto calendario di iniziative di solidarietà per Gaza.
Continuiamo a costruire ponti!
Non siamo andati in ufficio, ma siamo andati a Bra, a Casa Slow Food, in occasione di Cheese 2025, per intervenire al panel “Il cibo come ponte tra culture: datteri, miele, olio” e parlare proprio di Palestina: il cibo come strumento di pace, ma anche come arma di guerra, usata per affamare la popolazione e privarla di ogni speranza. Perché senza terra, non c’è speranza: quando si annienta la biodiversità di una terra e la capacità di un popolo di produrre alimenti, non si distrugge solo il presente, ma anche il futuro, come ha ricordato anche Carlo Petrini nel corso dell’inaugurazione della manifestazione.
Nell’ambito del gemellaggio tra il Comune di Bra e la Città di Betlemme, sono stati presentati i progetti dei vini dei Salesiani di Cremisan e della Scuola Juzoor in Cisgiordania. Il progetto dei vini dei Salesiani del Monastero di Cremisan (25 ettari e 250.000 bottiglie), che si trova esattamente a cavallo del muro israeliano, lungo il confine della Cisgiordania, è nato per sostenere le opere salesiane locali: scuole, centri giovanili e un centro culturale.
Scuola Juzoor è il nome del secondo progetto raccontato a Cheese. L’obiettivo è la costruzione di una scuola primaria nel villaggio di Khallet Taha, a sud di Hebron, la ristrutturazione di quattro istituti in Cisgiordania e il supporto psicosociale a studenti e insegnanti.
Presente anche Luigi Bisceglia, dell’Università di Betlemme, per presentare il progetto Akli Baladi (“Mangia Locale”), – Politiche alimentari locali per le città italiane e palestinesi” finanziato da AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo) con Capofila il Comune di Torino. Il progetto nasce per valorizzare le filiere tradizionali del dattero, del miele e dell’olio come strumenti di sviluppo locale e dialogo interculturale.
In questa cornice, abbiamo avuto occasione di presentare il nostro progetto di commercio solidale di prodotti artigianali palestinesi in legno d’ulivo; durante l’incontro infatti particolare attenzione è stata dedicata allo sradicamento degli ulivi ad opera dei bulldozer israeliani e le aggressioni ai contadini da parte dei coloni durante il periodo della raccolta degli ulivi. Da qui la necessità di proteggere la tradizione secolare dell’intaglio nel legno d’ulivo, tramite il sostegno diretto agli artigiani palestinesi. Casa do Menor e AIPEC promuovono una campagna di Natale per l’acquisto solidale dei manufatti, allo scopo di creare una rete di distribuzione in Italia e dare un nuovo sbocco di mercato a chi si è visto privare di ogni occasione di commercio, nel momento in cui si sono fermati i flussi turistici e di pellegrini in Terra Santa.
Per contribuire con un gesto concreto, vai al link e acquista i prodotti:
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Durante la mattinata si sono susseguiti numerosi interventi, tra cui ricordiamo:
– Marina Isu della Scuola di Pace di Bra, con l’ambizione di voler costruire una scuola di pace laddove si distrugge;
– i rappresentanti di FELCOS, soggetto implementatore del progetto Land, nato per promuovere una gestione consapevole e circolare delle risorse naturali e valorizzare produzioni tradizionali come il miele;
– il prof. Egidio Dansero (UNITO), esperto di politiche locali del cibo, che ha sottolineato la necessità di un approccio sistemico che coordini e valorizzi le singole iniziative;
– la chef e scrittrice palestinese Fidaa Abuhamdiya (Cuoca dell’Alleanza Slow Food) che ha curato una degustazione per promuovere l’incontro di sapori e saperi tra le due sponde del Mediterraneo.
Domenica 21 settembre, infine, abbiamo partecipato alla diciannovesima edizione della “Carovana per la Pace”, promossa dalla Diocesi di Cuneo e Fossano e partecipata da associazioni, cooperative e istituzioni del territorio, in un abbraccio simbolico. Appuntamento fisso del pacifismo cuneese, l’edizione 2025 è stata particolarmente significativa perché inserita nel fitto calendario di iniziative di solidarietà per Gaza.
Continuiamo a costruire ponti!

